sabato 12 maggio 2018

Tarquinia


Siamo i camperisti più stanziali che si sia mai visto! A Trevignano ci siamo rimasti 10 mesi! Ora il nostro camper ci ha portano fino a Lido di Tarquinia, e abbiamo la sensazione che ci rimarremo almeno fino alla fine dell'estate. Poi si vedrà.


martedì 25 luglio 2017

Trevignano


E' un bel po' che non si va in giro col nostro camper: è accaduto qualcosa che ha come spezzato un incanto... Eppure non abbiamo avuto particolari difficoltà: abbiamo viaggiato abbastanza comodamente, abbastanza velocemente, abbiamo visto posti abbastanza belli... Ma tant'è. Però ci piange il cuore, non si può lasciarlo lì a prendere polvere! Com'è nel nostro stile, dopo mesi di sosta davanti casa, decidiamo di punto in bianco di spostarlo al lago: almeno lì c'è qualche possibilità di usarlo come "seconda casa", per così dire. Detto fatto: ora siamo a Trevignano, via della Rena! E qui resteremo per un po'. Anche se con noi non si può mai dire, eh.



Lo sai, il posto lo conosciamo a memoria, conosciamo tutti i sassi, tutti i vicoletti e le strette strade del centro storico, tutte le case piene di fiori, le ville del lungolago, i filari di alberi "alti e schietti" e un po' spennacchiati...



...conosciamo queste sponde, i cigni e i germani che le popolano, conosciamo il molo dove attracca la barca che fa il giro del lago... ma, a proposito, i pali dell'attracco sporgono insolitamente... che accade? dov'è finita l'acqua?



La spiaggia è diventata enorme, sono spuntati una gran quantità di massi che prima erano sommersi... Non dovremmo stupirci, ne avevamo sentito parlare, ma vederlo con i nostri occhi è tutt'altra cosa: dall'ultima volta che siamo stati qui il livello del lago è calato drammaticamente.



Le alghe in certi punti cominciano a spuntare dal pelo dell'acqua e sulle rive una fitta, minuscola vegetazione si sta espandendo dove prima non avrebbe mai potuto crescere.
La siccità che ha colpito tutt'Italia qui è ben visibile, soprattutto perché il prelievo d'acqua non si è affatto fermato, anzi: il lago di Bracciano è la riserva della capitale e Roma si sta bevendo tutto il "nostro" lago.



Al mattino non è con un cornetto e caffè alla Vela che la situazione migliora, ma ne siamo confortati.



La grande novità per noi che prima di mezzogiorno qui non ci abbiamo mai messo piede è vedere il lago a quest'ora: la nebbia si va sollevando a poco a poco dalle colline e dall'acqua e tutto è magicamente sfocato.



Un pranzo all'Ortensia ci riconcilia definitivamente con la "nostra" Trevignano: dovremo aspettare un bel po' per rivederla in forma come lo scorso anno.



Comunque qui la compagnia è ottima: Marina e Pippo ci accolgono come "quasi vicini di casa" e vengono in visita nella nostra proprietà: certo che da noi si starà un po' strettini a cenare in quattro...

sabato 16 luglio 2016

Paestum 2




Le nostre passeggiate sulla spiaggia proseguono, visto il tempo non eccellente. Passeggiare ci permette di fare incontri interessanti: oggi ci imbattiamo in Lello Ronca, un artista salernitano all'opera. Armato di rastrello, sta lavorando la sabbia per modellare due grandi spirali che si intrecciano in un abbraccio, a significare l'abbraccio che si vorrebbe dare ai migranti che dal mare giungono sulle spiagge italiane. Mi dirai che non è esattamente l'accoglienza che viene riservata loro: appunto, un artista serve a questo, a far pensare.


Ci spingiamo fin dentro il paese, che come spesso accade ai luoghi di mare che si espandono per il turismo, non è particolarmente bello: case e villette costruite alla rinfusa, spesso con pretese molto superiori alle effettive disponibilità, rendono sovente questi paesi sgraziati e caotici, senza un'identità.


Dopo una camminata di svariati chilometri, a pranzo ci gratifichiamo con linguine ai purpetielli freschi, presi da un pescatore della zona: squisiti!


Un tramonto ancora nuvoloso ma tinto di rosso ci fa ben sperare per l'indomani.


Ed effettivamente domenica il tempo è finalmente placato: passiamo tutta la giornata sulla spiaggia, non senza spingerci fino alla vicina oasi naturalistica, dove è stata allestita una mostra di opere costruite con materiali di recupero.


Il tema è sempre quello dei migranti: alcuni pezzi sono forse ingenui e scontati, ma la sincerità che si percepisce dietro queste opere è sempre molto forte.


Il mare, questo mare, ci unisce e ci separa dalle terre al di là dell'orizzonte. La speranza di chi arriva non è diversa da quella di chi dall'Italia è partito e parte in cerca di un'altra vita: capire questa lontananza/vicinanza è solo questione di occhiali...


Non è possibile non accorgersi che il venditore che ci passa accanto sulla spiaggia non è diverso dal nostro magliaro che nel dopoguerra percorreva le strade di paesi lontani per vendere maglie di lana. Ma forse il problema non è capire, ma di aver dimenticato.


Dopo aver contribuito un minimo a far girare l'economia della spiaggia di Paestum, non ci resta che metterci sulla strada del ritorno. Che possibilmente deve differire da quella dell'andata: decidiamo, con un po' di azzardo, di tornare percorrendo una parte della Costiera Amalfitana fino a Maiori, e di la salire fino al valico di Chiunzi per ridiscendere dall'altra parte. L'operazione si rivela non semplicissima, ma ci dà l'opportunità di fermarci, praticamente in curva (ma lo spazio qui è limitato), ad ammirare panorami mozzafiato.


Per puro caso  ci fermiamo proprio sotto ad un ristorante abbarbicato nella roccia, l'Hosteria Santa Maria: ci si perde fra ottimi assaggi di pesce marinato, accompagnato da pezzetti di limone di Amalfi e cedro, bocconcini di fiordilatte di Agerola, frittelle di alghe e una vista meravigliosa. Il ritorno a casa si allunga un po', ma ne vale la pena!

giovedì 14 luglio 2016

Paestum


Si parte per qualche giorno: weekend lunghissimo per sottrarci al caldo e alla confusione del paese.
Dopo numerose valutazioni, incertezze e ripensamenti, puntiamo alfin su Paestum: non è una passeggiata, considerando la velocità di crociera del camper, ma in "sole" quattro ore e mezza riusciamo a raggiungere la meta, in tempo per la registrazione nel campeggio e per il pranzo. L'annesso ristorante si rivela niente male. Il posto è abbastanza curato e pulito. ma le piazzole di sosta non sono molto affascinanti. Comunque sia, un camping sulla spiaggia, su questa spiaggia, possiede un fascino sufficiente a farti accettare qualche manchevolezza.


Pomeriggio in spiaggia, ma il mare agitato ci induce ad una prima, lunga passeggiata: nei prossimi giorni altre ne seguiranno.


Lasciata la spiaggia, ispezioniamo la zona: dopo un po' il nostro girovagare ci porta in un allevamento di bufale con annesso caseificio, degustazione e vendita. Siamo da Barlotti: mozzarelle, scamorze e yogurt di latte di bufala "cinque stelle"... ops!


Compriamo formaggi per la cena, ma non resistiamo ad una degustazione on site: roba da muggire di piacere! Ritorniamo rapidamente indietro ché il tempo si mette storto: altro che fuggire dalla calura! qui fa freschetto e comincia a piovere!


Come da previsioni una volta tanto azzeccate, l'indomani non è esattamente estate: facciamo in tempo ad andare a prendere il giornale in bici, e viene giù 'o pata pata 'e ll'acqua... cosa è il pata pata ecc.? si tratta di una locuzione della lingua napoletana, derivata probabilmente dal termine greco parapatto, spargere in giro, e sta ad intendere un acquazzone, un forte, fortissimo acquazzone. Appunto.


Passata la tempesta, una nuova passeggiata ci porta fino ai templi: pensavi che si veniva fin qui e non si visitassero i templi?


Ci aggiriamo fra le rovine a lungo...


...scattiamo le nostre brave foto da tutte le angolazioni possibili...


...e per non farci mancare nulla visitiamo anche il museo: purtroppo il "pezzo" più famoso, la lastra superiore del sarcofago del tuffatore, è in prestito, ma possiamo tranquillamente fotografare i suoi amici che se la spassavano.


Il ritorno sembra incredibilmente molto più lungo dell'andata...


Dimenticavamo di dirti che non è che siamo sperduti nel nulla: sulla strada dietro al nostro campeggio c'è 'sto po' po' di albergo! E non è il solo. Roba di gran class, se piace il genere.



sabato 9 luglio 2016

Giannella


Weekend sulla spiaggia della Giannella: ci hanno consigliato un campeggio privo di animatori, una rarità!


Oltretutto ospitano quattrozampe senza problemi e per loro è disponibile anche un pezzo di spiaggia. Noi non abbiamo quadrupedi al seguito, ma apprezziamo molto la cosa.


Il posto è carino, alberato... alberatissimo! Niente piazzole con pagliarelle, ma solo pini e eucalipti.


Si mangia bene...


...e non manca un tocco di natura selvaggia.



mercoledì 29 giugno 2016

Monte Livata


Oggi test dei 1500 slm: ci arrampichiamo, lentamente ma con determinazione, sul Monte Livata.


Ovviamente lo sforzo lo fa tutto lui: il nostro piccolo camper. E se la cava benone!


Ci fermiamo a Campo dell'Osso: andare ancora più su sarebbe una cattiveria. E qui è bellissimo.


Grigliatona in uno degli appositi barbeque a disposizione dei visitatori e poi una bella passeggiata per boschi.


Per noi è la prima volta da queste parti e ne siamo affascinati. Basta avere la giusta attrezzatura per andare in giro senza problemi: scarpe chiuse, zaino e un robusto bastone...


I consigli dei nostri Maestri di camper ci hanno spianato la strada, a goderci il posto ci dobbiamo pensare da soli. Ma non è difficile. Tranne la birra al baretto per veri turisti, tutto il resto è perfetto.

sabato 4 giugno 2016

Monteriggioni e Montefiascone


"...in su la cerchia tonda
Monteriggion di torri si corona"



Questo delizioso paese va visitato con calma, di notte, e anche di giorno, per apprezzarlo in tutte le sue sfumature.


Di qui passa la Francigena e l'atmosfera che si crea mischiando pellegrini e turisti, zaini e borse eleganti, biciclette e suv, scarponi e decoltè, è veramente particolare.


Ci aggiriamo per le stradine, compriamo qualche costoso souvenir (non esistono souvenir economici: se costano poco non sono souvenir), ci fermiamo a parlare di gatti abbandonati con una signora del posto. Non saremo pellegrini, ma come turisti ce la caviamo bene. Visitiamo la chiesa di Santa Maria Assunta, un edificio del '200, spoglio ed essenziale come è giusto che sia... ma cosa c'è, lì sulla facciata?


Un arnia! Sostenuta da una corda, proprio sulla facciata della chiesa, c'è un arnia! Quelle api produrranno un miele dolcissimo.


C'è chi la Francigena la percorre a piedi, chi in bicicletta: noi la facciamo in camper. Tappa successiva: Montefiascone.


Siamo alti sul lago di Bolsena. Qui, ai piedi della Rocca dei Papi (foto precedente), ecco il Monumento al Pellegrino: una pesante sagoma in ferro che rappresenta con leggerezza due camminatori che guardano verso Roma e verso lo splendido lago...


...che da qui si può quasi toccare.


La parte alta della cittadina è silenziosa e deserta...


...molto diversamente dalla tappa precedente, in giro non c'è nessuno: dove sono i camminatori? Dove sono i pellegrini? Tutti già a rifocillarsi nei non pochi ristoranti sparsi per il paese?


Noi aspettiamo almeno il buio per concludere la giornata in un locale discreto, che scoviamo a poca distanza dal monumento che ricorda il vescovo scopritore e vittima dell'Est! Est! Est! il famoso vino di Montefiascone. Quando usciamo non c'è una luce e percorriamo con una certa difficoltà le vie che ci portano nella parte bassa (e popolata!) del paese. Di qui ancora un paio di chilometri, fortunatamente in discesa, per raggiungere le nostre case mobili: un bel sonno e domattina si torna a casa, quella vera.